mercoledì 14 giugno 2017

Merkel vs Trump. Perché litigano?

La verità è che Washigton e Berlino sono ai ferri corti da prima che Trump conquistasse la presidenza. Nel 2016 la casa automobilistica Volkswagen si è accordata con il governo USA per una multa di 15 miliardi di dollari per lo scandalo dei motori diesel "truccati", Nel frattempo la Germania è finita nella lista dei paesi che Bloomberg ha presentato al congresso USA come sorvegliati speciali per i tassi di cambio. Infine, la Deutschebank ha dovuto patteggiare con il governo americano una multa da 7 miliardi per i derivati tossici.

Ma qualche giorno fa la tensione tra i due paesi ha toccato livello più alto mai raggiunto in questi anni a causa del seguente tweet del nuovo inquilino della Casa Bianca, .

Qualcuno forse resterà deluso scoprendo che non si tratti di uno scontro di personalità, di una battaglia tra sessi, o di un litigio originatosi nel tentativo di trovare un nuovo accordo sul clima. La prima cosa che il presidente Trump rinfaccia ai tedeschi è l'imponente deficit commerciale accumulato dagli USA nei confronti della Germania (MASSIVE trade deficit. Notate il maiuscolo).

Dovete sapere che la Germania è il quinto mercato USA (dopo: Cina, Canada, Messico e Giappone). E, in questi anni, il deficit della bilancia commerciale americana nei confronti di quella tedesca è andato peggiorando.


Il motivo per cui sembra stia diventando una consuetudine prendersela con il surplus commerciale tedesco è che il saldo delle partite correnti della Germania con l'estero è il più alto al mondo. Supera anche quello cinese.


Dato che la Terra non ha uno scambio commerciale, o di capitali, con altri pianeti non possiamo tutti esportare. Per contro, quindi, ad un paese che esporta ne corrisponde uno che importa. Si tenga conto del fatto che, da quando è scoppiata la crisi dell'eurozona l'unica strategia concessa dalla UE ai paesi sotto stress per la crisi è stata l'austerità, che significa esportare di più ed importare di meno. Ora il presidente USA sembra intenzionato a privilegiare le produzioni locali.


Ma a noi italiani conviene stare con i tedeschi o con gli americani? Cerchiamo di eliminare dal discorso le solite prese di posizione partigiane che non aiutano a capire il problema (come quelle di chi dice che siccome siamo europei dobbiamo stare con la Germania, o quelle di coloro i quali invece ci ricordano com'è andata l'ultima volta che ci siamo alleati con i tedeschi contro gli americani).

Sicuramente un euro basso sul dollaro permette anche a noi di esportare in USA, ma la stessa moneta, l'euro, comprime anche le nostre esportazioni verso la Germania (nostro primo partner commerciale) e gli altri paesi europei. Un'eventuale svalutazione del dollaro, e quindi un rafforzamento dell'euro sulla moneta americana, sarebbe fonte di grande instabilità per la zona euro. Una rottura dell'euro rafforzerebbe la nuova moneta tedesca sul dollaro. Allo stesso tempo è ipotizzabile che la sorte della nuova moneta italiana sarebbe ben diversa, con il risultato che continueremmo a beneficiare delle esportazioni in USA e ritorneremmo ad esportare molto di più anche in Germania.

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